21.05 Pornodivo

di Diego Nuzzo

adattato, diretto e interpretato da Salvatore Falco

inaugurazione della stagione presso la Casa nostra

con il patrocinio dell’Ordine dei pornodivi

 

Da uno specchio, superficie ambigua e inquietante, emerge un giorno per Vitangelo Moscarda un volto di sé finora ignorato: un naso in pendenza verso destra. Questo avvenimento provoca in lui una profonda crisi e la consapevolezza agghiacciante che la sua immagine negli occhi degli altri è lontana anni luce da quella che egli ha di sé stesso. Di qui una presa d’atto ancora più inquietante: egli non è uno, come aveva creduto sino a quel momento, ma “centomila”, nel riflesso delle prospettive degli altri, e quindi nessuno. Uno dei testi più celebri di Pirandello amaro eppure a tratti irresistibilmente umoristico, rivive nella trasposizione di Paolo Cresta in una nuova, intensissima luce.

08.11 Il Quadro

da Ionesco

libero adattamento e regia di Antonio Iavazzo

 

Ispirato all’omonimo testo di Eugène Ionesco si tratta di un atto unico enigmatico, inquietante ma anche esilarante, centrato su meccanismi comici di grande effetto. Fa parte dei testi teatrali meno conosciuti di Ionesco e, contrariamente ad altre opere dell’autore, non assegna al ritmo un ruolo determinante. La sua dinamica si fonda sul primato dell’immaginazione e della strategia, la preoccupazione di stupire e suscitare il riso, la varietà dei toni e il gioco delle situazioni. L’aggressività e l’esagerazione si fondono con l’incongruenza: basta spingere l’una al parossismo per incontrare l’altra.

15.11 Trullo

scritto, diretto e interpretato da Diego Sommaripa con Laura Pagliara

 

Uno degli spettacoli più premiati degli ultimi anni: in un luogo incantato, figlio dell’immaginazione del protagonista, Trullo, per superare le sue paure, si sottopone a una seduta d’analisi guidata. Sceglie lui l’ambientazione: il mare e sceglierà i suoi compagni di viaggio, gli oggetti, i ricordi, le paure. Tra la favola nei racconti e influenze di sceneggiatura cinematografica, uno spettacolo di narrazione “ad alto tasso comunicativo”, nell’epoca dell’incomunicabilità con linguaggi artistici veloci al limite della comprensione.

22.11 Le funambole

di Rosario Sparno con Antonella Romano e Rosario Sparno

 

Una storia mostruosa e seducente, come lo sono le storie antiche dove cielo e mare si incontrano: un “cunto” della tradizione siciliana che, nei continui rimandi all’Odissea di Omero, si snoda tra magia, fantasia e realtà sullo sfondo di leggende arcaiche e superstizioni della Sicilia di fine ‘800 e inizio ‘900. “Il cunto” è condiviso, sussurrato, nell’incantevole lingua di Camilleri, che è musica per chi vuole raccontare, per chi desidera ascoltare e farsi compagnia. Rosario Sparno e Antonella Romano portano in scena Maruzza su un palcoscenico abitato dalle suggestive installazioni realizzate dalla stessa Romano: figure mitiche, leggere e trasparenti, forgiate con il ferro; sospese come funambole fra forza e leggerezza. Attenti a non tagliarsi con quel filo che cuce, che fila e che sfila ed ha sapore di ferro, di mare e di vendetta.

06.12 Marysol e le altre

di e con Piera Saladino

 

Tre donne fragili riescono, singolarmente, a determinare un grande cambiamento o rivoluzione umana, in epoche, luoghi e colori molto diversi. Marysol y Cielo racconta la malinconia e la giocosità di una Napoli difficile da lasciare, tra le sue tradizioni ed i suoi limiti, i suoi accenti e profumi e la sua ignoranza radicata e immutabile; Cassandra, il mistero dell’esoterismo che si scontra con la razionalità di una società borghese che rifiuta ogni forma di misticismo; La sposache reagisce in modo del tutto rock e anticonvenzionale al fallimento del suo matrimonio davanti a centinaia di invitati.

10.01 Oltraggio al pudore

di e con Antonello Cossia

 

Uno spettacolo incentrato sulla figura dell’artista livornese nato nel luglio del 1884 e morto esattamente cento anni fa, nel gennaio del 1920. Un arco di vita breve, in cui quest’uomo così sensibile e gentile ha fatto in tempo a stagliarsi nell’empireo degli artisti di tutti i tempi, sfidando la memoria e le apparenze che lo volevano semplicemente un bohémien travolto dai vizi e dagli eccessi. Un gioco da teatro della crudeltà, in cui l’unico a pagarne le spese è il corpo dell’artista, che decide di sacrificarsi e immolarsi in una inarrestabile inquietudine che lo spinge alla continua ricerca della bellezza.

17.01 Cosa mi volevi dire?

da Natalia Ginzburg

con Renato De Simone e Carmen Annibale

 

Ritorna a Wunderkammer dopo aver vinto, con Lo Sportello, il premio Wunderkammer-FringeHart, Renato De Simone, uno dei migliori interpreti della nuova generazione che rilegge due atti unici, “Dialogo” e “La Parrucca”, di Natalia Ginzburg. Comici, drammatici, veri, con l’ironia e la leggerezza che rendono la Ginzburg unica nel panorama della narrativa e della drammaturgia italiana, i due atti unici restituiscono al pubblico la grandezza di una grande scrittrice.

24.01 Concedimi di diventare niente

di e con Peppe Fonzo

 

Le frustrazioni, le paure, le incertezze, le delusioni, le incomprensioni, gli abusi, le speranze di un attore che, tra rivelazioni imbarazzanti, meschinerie, atti vili e compromessi, racconterà la sua esperienza in questo mondo, nel fantastico zoo affascinante e crudele, spietato e tragi-comico che si chiama teatro. Scorrono tutte queste sensazioni in un’altalena di emozioni e suggestioni insieme a un sapiente lavoro con oggetti metaforico, a tratti onirico, tra ironia, poesia e spettacolo, senza sosta e senza filtri.

07.02 Gli innamorati

di Carlo Goldoni

regia di Fabio Pisano e Roberto Ingenito

con Francesca Borriero, Roberto Ingenito, Francesco Luongo, Antonio Torino, Rossella De Martino

 

Il tema di questa spumeggiante commedia di Goldoni è quello della razionalità dell’amore in cui cinismo e romanticismo si mischiano e si intrecciano, dove si ride e ci si riconosce nelle dinamiche che il veneziano ha saputo orchestrare con acume e infinita umanità. Goldoni illustra i danni che può provocare l’amore, ma d’altra parte è altrettanto pronto a intervenire contro di essi, mettendoli allo scoperto e smascherandoli agli occhi dei veri innamorati. Egli stesso dice, presentando la commedia al pubblico “…e l’amore sarebbe il più tremendo flagello della terra, se facesse gli amanti furibondi e infelici come sono i due protagonisti della commedia mia…”.

14.02 Primo amore

di Angela Di Maso

diretto e interpretato da Peppe Carosella con Silvana Vajo

 

Un uomo e una donna si sono dati appuntamento attraverso un sito di incontri online. Il dialogo tra i due personaggi scorre sul filo dell’ironia, del sarcasmo, di un apparente cinismo che lega lo spettatore e non lesina colpi di scena in un teatro dell’eccesso e dell’iperbole sia nella forma che nel contenuto. Nella pièce non sono tanto i fatti, per quanto esagerati o dilatati a dismisura, a essere importanti e determinanti, quanto piuttosto il sottile, perfido sentimento-involucro, dentro cui sono trasmessi e veicolati agli spettatori.

21.02 La sindrome di Frida

di e con Margherita Romeo

 

Una pittrice emergente, immersa nell’esecuzione del ritratto del suo ultimo amore, riflette sul punto di congiuntura che sovrappone il suo talento a quello della grande Frida Kahlo: la passione per uomini dotati di una pancia oltremodo ingombrante…Tra l’epistolario di un’artista che aveva anche una straordinaria capacità di raccontare attraverso le lettere la sua insopprimibile passione amorosa e i suoi scritti che parlano della sua visione di lotta politica e coscienza sociale, un ritratto dell’arte come terapia ai dolori dell’anima e del corpo.

06.03 Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo

scritto da Simone Caputo, Ilaria Delli Paoli, Rosario Lerro

 

con Roberto Solofria regia di Rosario Lerro

 

Arpad Weisz, ebreo ungherese, ottimo calciatore, nazionale ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1924,  ma anche grande allenatore: con l’Ambrosiana-Inter diventò nel 1929-30 il primo vincitore di uno scudetto nell’era del girone unico. Nel 1938, quando era uno degli allenatori più apprezzati d’Europa, a causa delle leggi razziali fu costretto a fuggire dall’Italia, insieme alla moglie e ai figli. Parigi, poi l’Olanda dove Weisz riuscì anche ad allenare per qualche mese. La sua storia e quella della sua famiglia, come milioni di altre storie, finiscono ad Auschwitz. Lo spettacolo nasce dalla necessità di portare alla luce la sua storia e quella di altre persone come lui che, a causa delle leggi imposte da Mussolini, furono barbaramente costretti a rinunciare alla propria vita, per un ultimo lungo viaggio senza ritorno.

13.03 'A libellula

da Paolo Sorrentino

diretto e interpretato da Ciro Zangaro

 

Ciro Zangaro adatta per la scena il racconto “Salvatore Varriale”  tratto da “Gli aspetti irrilevanti” di Paolo Sorrentino: un boss latitante che vive in un bunker malandato in un posto segreto, solo e sconsolato che senza internet, telefoni e altre distrazioni si dedica, come ai vecchi tempi, alla lettura dei giornaletti porno. Un trash-noir coinvolgente tra l’esilarante e il paradossale.

20.03 Lo so e ho le prove

di e con Giovanni Meola con Daniela Esposito

 

La conversione di un ex-manager bancario che dopo un quarto di secolo al servizio della più importante banca italiana ne esce e denuncia tutte le nefandezze, comuni all’intero settore bancario nazionale e internazionale negli ultimi due decenni di privatizzazione selvaggia. Giovanni Meola dà voce e corpo al protagonista di una storia vera, raccontando e svelando malefatte, trucchi e retroscena, con il tormento interiore di un personaggio shakespeariano.

03.04 Bach ad libitum

diretto e interpretato da Roberto Azzurro

 

Johann Sebastian Bach scelto come guida, sommo maestro e nume tutelare per raccontare la musica. Bach amava la vita, il buon vino, le risate, la sua famiglia, ed era curioso, irascibile, veemente. Irascibile lo è ancora, in verità, quando dal paradiso dei musicisti guarda in giù e vede un mondo che non gli piace, dominato dall’egoismo e dal calcolo. Ma cambiare si può: basta aprire cuore alla musica e lasciarla entrare.

17.04 (A)SOCIAL

di e con FerdiNando Maddaloni

 

Dopo due anni FerdiNando Maddaloni ritorna al suo teatro civile con la tragicomica storia di Gualtiero e Siri: un social media manager in piena crisi esistenziale, un’amante “virtualis” e un finale rigorosamente a sorpresa. L’ennesimo spettacolo che il drammaturgo, regista e attore offre in anteprima assoluta a Wunderkammer.

24.04 Classici 2.0

diretto e interpretato da Rosaria De Cicco

 

Ritorna anche quest’anno Rosaria De Cicco ad arricchire la sua galleria di ritratti femminili ora drammatici, ora ironici, ora struggenti ora sarcastici sempre con il suo sguardo empatico e la sua vis inconfondibile.

08.05 Animali come noi

con Paolo Cresta e Carlo Lomanto

 

Cosa passa per la mente di un topo che vive in un laboratorio e prende coscienza della sua intelligenza? Quanto può essere complicata la vita di uno scarafaggio che vive nello sterco e s’innamora di una maggiolina che ama i fiori? I problemi d’amore e il sesso che affrontano le lumache quando scoprono di avere due sessi, la dura vita che affronta “il” mantide, che per riprodursi dovrà morire, e la difficile, fraintesa comunicazione tra i pesci, che si avvalgono solo della comunicazione non verbale. Una sana boccata di realismo animalesco, ironico, pungente, coinvolgente.

15.05 Il maestro più alto del mondo

di Mirko Di Martino con Orazio Cerino

 

Franco Mastrogiovanni è un insegnante elementare di 58 anni. Secondo i suoi alunni, è l’insegnante più alto del mondo: i suoi 193 centimetri lo fanno sembrare un gigante ai loro occhi. Un anarchico che negli anni ’70 se ne andava in giro a picchiare i fascisti ed è finito in galera. Ma è soprattutto un matto che è stato ricoverato in manicomio. Eppure, per tutti quelli che lo conoscono, è un uomo tranquillo. Il 4 agosto 2009, muore nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania: 87 ore prima era stato ricoverato per un TSO, perché ha guidato l’auto oltre i limiti di velocità, perché non ha voluto fermarsi all’alt, perché è scappato in mezzo al mare e non ha voluto più uscirne.

22.05 Vita d'attore

da Raymund FitzSimons

regia di Maurizio Tieri con Ciro Zangaro

 

Edmund Kean, il celebre e sciagurato attore elisabettiano, amato e osannato per la sua elegante e istrionica presenza scenica, odiato per le sue irriducibili intemperanze, la sua arroganza, il suo essere irrispettoso verso sé stesso e gli altri. Se ne innamorò Dumas, che non resistette alla tentazione di scriverne un dramma; Sartre lo adorò al punto da riscrivere la sua vicenda. Riscoperto e rivisitato da Raymond FitzSimons negli anni ’70 è una dedica a loro. Gli attori.