29.10 Oscar Wilde, il processo

progetto e regia di Roberto Azzurro

con Roberto Azzurro / Oscar Wilde e Pietro Pignatelli / Edward Carson

presso la Sala Vasari del Complesso di Sant’Anna dei Lombardi

INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE TEATRALE 2021/2022

 

Roberto Azzurro e Pietro Pignatelli ripercorrono i momenti salienti di un interrogatorio, in cui Wilde è costretto a rispondere dei suoi rapporti con omosessuali e ragazzi di vita, e lo fa di volta in volta negando, mentendo, scherzandoci sopra. In questo folle ma reale dialogo, in questo acrobatico e formidabile “battibecco”, diventa quasi un miracolo poter assistere al genio dell’umorismo del poeta inglese, nelle vere risposte date al suo inquisitore, nell’espressione massima della grande ironia di un “gigante” della letteratura mondiale a cui l’umanità ha riservato dolore e orrore, e dunque non avrà mai abbastanza tempo per pentirsi di aver mandato a morte uno degli uomini più straordinari che abbia messo piede sulla terra.

12.11 Stefania Tallini e Franco Piana Duo

Stefania Tallini e Franco Piana

presso il Sala Sisto V del complesso di San Lorenzo Maggiore

INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE MUSICALE 2021/2022

 

Un incontro speciale, questo, che unisce due forti e diverse personalità artistiche, che insieme trovano un punto di fusione attraverso un repertorio che si muove da brani originali della pianista e del flicornista, a reinterpretazioni di standard jazz, di canzoni italiane e della musica brasiliana. Un progetto molto originale che prevede momenti di grande scambio anche con l’utilizzo di elementi inusuali, per musicisti come loro: Franco Piana che si esibisce anche in portentosi scat vocali, o utilizzando il flicorno come una percussione; Stefania Tallini che esplora particolari effetti timbrici sul pianoforte e usa la sua voce nell’esecuzione di un brano. Complicità, gioco, intesa, interplay continui, dalla prima all’ultima nota per questo interessantissimo progetto.

 

Stefania Tallini – pianista, compositrice e arrangiatrice – con all’attivo 10 dischi da leader – è considerata una delle più originali realtà del jazz italiano e vanta una carriera ricca di collaborazioni con i più importanti musicisti del panorama internazionale jazz, classico e della musica brasiliana.

 

Franco Piana – trombettista, flicornista, compositore e arrangiatore – è ritenuto uno dei più importanti e storici jazzisti italiani, con una carriera che negli anni ha dato lustro al jazz italiano ed è ricca di splendide produzioni a suo nome, per le quali ha collaborato con i più importanti musicisti internazionali.

19.11 Io so e ho le prove

liberamente tratto dall’omonimo libro di Vincenzo Imperatore (ed. Chiarelettere)

testo | regia | con Giovanni Meola

e con | musiche originali Daniela Esposito

presso Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli

 

Il libro di Vincenzo Imperatore “IO SO e HO LE PROVE”, con svariate decine di migliaia di copie all’attivo, è stato uno dei più clamorosi casi letterari dei recenti anni ’10, tradotto e pubblicato anche in Francia. Lo spettacolo, libero adattamento dal titolo omonomo, racconta la “conversione di un ex-manager bancario” che, dopo un quarto di secolo al servizio della più importante banca italiana, ne è uscito denunciandone tutte le nefandezze, comuni all’intero settore bancario nazionale ed internazionale negli ultimi due decenni.

26.11 Father and Son - Inseguendo Chet Baker

di Stefano Valanzuolo

regia di Antonello Cossia e Raffaele Di Florio

con Antonello Cossia (voce), Francesco Scelzo (chitarra) ed Enrico Valanzuolo (tromba)

presso Casa Morra – Archivio D’Arte Contemporanea

 

Detestava buona parte della propria vita, senza rinnegarne nulla. Ma voleva evitare che qualcuno commettesse i suoi stessi errori. E, soprattutto, che suonasse la sua stessa musica. In fondo, semplicemente, non voleva che esistesse un altro Chet.
Così credeva, almeno; prima di incontrare suo figlio….

 

Uno spettacolo che mescola verità storica e finzione. In una sorta di flashback estremo, articolato secondo una sequenza di ricordi, il racconto prova a far rivivere il più romantico tra gli eroi della tromba. Non lo fa curiosando morbosamente tra fatti e misfatti di droga, ma inseguendo, delicatamente, il rapporto – vero o finto, poco importa – di un padre, fragile e geniale, con il proprio figlio. Un rapporto fatto di incomprensione e paura, ma anche di amore infinito per la vita e per la musica. Che potrebbero essere, poi, la stessa cosa.
Nel corso del racconto teatrale, la voce narrante si intreccia con le note di molti classici appartenuti a Chet Baker (My Funny Valentine, Let’s Get Lost, Don’t Explain, I Fall in Love Too Easily, Arrivederci, Estate…) riarrangiati ed eseguiti, rispettosamente e in versione strumentale, da Francesco Scelzo e Enrico Valanzuolo.

03.12 Novecento

di Alessandro Baricco

diretto e interpretato da Paolo Cresta

presso L’Artistico – Liceo Artistico Statale Di Napoli

 

Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.

 

Una fiaba struggente, amara, dolcissima. La storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica meravigliosa, una musica che non esiste da nessuna altra parte che non sia l’oceano. Il suo nome è Novecento, il suo mondo una nave dalla quale non sa scendere. Perché oltre quella nave c’è la vita. Quella vera. E la musica, quella che “suona perché l’oceano è grande e fa paura” è invece l’unica vita che sa immaginare. È una musica che può suonare attraverso ottantotto tasti, una musica infinita attraverso uno strumento finito. L’unica musica che Novecento sa suonare. La sola vita che può vivere.
Una storia straordinaria da leggere piano, adagio, a lume di candela, da soli o in compagnia, con piacere, gustandola, innamorandosene, pagina per pagina, emozione per emozione, una lezione di vita piccola, preziosa, unica. Perderla sarebbe un peccato. Tenerla solo per sé un sacrilegio.

10.12 Valente/Valente & De Lorenzo Jazz Trio

Ergio Valente (pianoforte)

Beatrice Valente (contrabbasso)

Leonardo De Lorenzo (batteria)

presso Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi

 

Beatrice Valente classe 93, è una contrabbassista, bassista e cantante italiana. Si è diplomata presso il Conservatorio Statale di musica di Benevento in Contrabbasso classico, ha seguito i corsi di Rino Zurzolo, del quale è stata assistente presso il Conservatorio di Benevento, di Aldo Vigorito e di Tommaso Scannapieco; si esibisce in importanti festival italiani e internazionali tra cui Pozzuoli Jazz Festival, Pomigliano Jazz Festival, Summer Live Tones, Barga Jazz Festival, Jazz Per l’Aquila, Polistena Jazz Festival, Bèlvarosi festival di Budapest, Festival dei due Mondi di Spoleto. Nel 2014 vince il premio di musica jazz “Bruno Rotoli”.

 

Ergio Valente classe 1988 diplomato in piano classico presso il conservatorio di Benevento. Nell’anno 2010 ha frequentato le clinics all’ Umbria Jazz festival vincendo la borsa di studio per la rinomata scuola “Berkley”; ha frequentato le clinics dell’Orsara jazz festival, e ha preso parte a vari seminari con Hilario Duran, Gerry Bergonzi, Jason Lindner, Enrico Pierannunzi. Da diversi anni svolge un’intensa attività concertistica e didattica. Dal 2015 è docente di piano jazz alle clinics del “Sapri jazz Waves”.

 

Leonardo De Lorenzo è batterista e compositore. Docente di batteria e percussioni jazz presso il conservatorio Nicola Sala di Benevento, il conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro e il conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza. Presidente dell’associazione di promozione sociale e culturale “l’isola dei girasoli” con la quale conduce il progetto “musica in corsia-i concerti del sorriso”, portando la musica jazz negli ospedali pediatrici italiani. Ha registrato a suo nome i CD “Entropia” (2006) “Pictures” (2010) l’audio libro di favole e musica “Le favole dell’isola dei girasoli”, il lavoro in nonetto “waiting for” (2016), l’album in trio “The ugly duckling” sempre nel 2016, l’audio libro biografico “ti presento Francesco” nel 2017, con la collaborazione di Paolo Fresu, la prefazione di Tullio De Piscopo e le note di copertina dello scrittore Maurizio de Giovanni. Nel 2021 ha pubblicato per la prestigiosa etichetta Alfamusic il cd “on fiVe” con un quintetto di eccezione.

14.01 L'esperimento (EVENTO RINVIATO)

di e con Monica Nappo

28.01 Duets & Friends/Dalla canzone al Jazz

Emilia Zamuner voce

Massimo Moriconi contrabbasso e basso elettrico

Francesco D’Errico pianoforte

Giulio Martino sassofoni

Massimo del Pezzo batteria

presso Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova

 

Emilia Zamuner ha già collezionato collaborazioni importanti e un’intensa attività concertistica che l’ha portata ad esibirsi in Italia e all’estero. Nel 2016 si classifica al primo posto del “Premio Internazionale Massimo Urbani”. Nello stesso anno, apre il concerto di Diana Krall presso l’Arena Flegrea di Napoli, e la stessa cantante canadese la presenta come “a wonderful voice”. Nel 2019 si classifica al secondo posto del concorso Ella Fitzgerald vocal competition tenutosi a Washington DC come unica finalista italiana.

 

Massimo Moriconi per tutti gli anni ’80 è stato il bassista dell’Orchestra dei ritmi leggeri della RAI di Roma, Ha registrato circa 350 dischi e tra le collaborazioni più durature spicca quella con MINA con la quale ha realizzato 44 lavori discografici. Collaborazioni in ambito jazz come Chet Baker, Lee Konitz, Phil Woods, Tal Farlow, Billy Cobham, Toots Thielemans, Brian Auger, Barney Kessell, Ralph Towner, Kenny Wheeler, Armando Trovajoli, Romano Mussolini, Lelio Luttazzi, Gianni Basso, Renato Sellani, Paolo Fresu, Massimo Urbani, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Enrico Rava.

 

Francesco D’Errico pianista e compositore, laureato in Filosofia, ha pubblicato a suo nome diciannove CD e circa quaranta in collaborazioni, editi per etichette sia italiane che straniere. Ha suonato in molti club e festival in Italia, USA, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Kossovo e Siria. Tra le sue collaborazioni quelle con Eddie Gomez, Bob Moses, Marc Ribot, Evan Parker, Don Moye, Markus Stockhausen, Norma Winstone, Gianluigi Trovesi, Sabir Mateen, Bruno Tommaso, Greg Dudzienski, Paolo Innarella, Ares Tavolazzi.

 

Giulio Martino ha un suono secco, diretto, priva di fronzoli, va dritto al cuore della musica e ne racconta la storia. Ha un respiro internazionale, adotta un linguaggio universalmente riconoscibile, metropolitano, al di fuori di schemi propriamente nostrani […] la carriera di Giulio Martino si arricchisce di numerose ed importanti collaborazioni con musicisti italiani e stranieri, su tutti Eliot Zigmud, Steve Smith, Miroslav Vitous, Daniel Humair Dusko Gojkovich, Gene Jackson, Norma Winstone, Peter Herskine, Antonio e Ferdinando Faraò, Luigi Bonafede, Antonio Zambrini e Arrigo Cappelletti. Discografia selezionata: Mysterious (Leo,2011); Blood & Treasure (Estrella Music BMI 2011); Changing Trane (Dodicilune, 2006); Infant Eyes (Music Center, 2006); Duality (Mediterranea Music, 2004)”.

Da “DIZIONARIO DEL JAZZ ITALIANO“ di Flavio Caprera (FELTRINELLI).

 

Massimo del Pezzo nasce a Napoli nel 1985, si avvicina presto ai tamburi e inizia gli studi della batteria con Maurizio Saggiomo, si laurea in Jazz al Conservatorio san Pietro a Majella, studia con Pietro Iodice, Stefano Bagnoli, Greg Hutchinson e Gianluigi Goglia. Segue masterclass con Jack De Johnette, Gary Burton, Antonio Sanchez, Dado Moroni, Peter Erskine, Enrico Pieranunzi, Ron Savage, Francisco Mela, Peter Bernstein. Partecipa nel 2006 ai seminari di Siena Jazz e Umbria Jazz. Suona con tanti nomi del panorama jazz nazionale ed internazionale tra cui Mark Sherman, Pietro Condorelli, Dario Deidda, Antonio Onorato, Franco Coppola, Pino Jodice, Marco Sannini, Alessandro Castiglione, Francesco Nastro, Tommaso Scannapieco, Jerry Popolo, Antonio De Luise, Andrea Rea, Francesco Marziani.

04.02 Nino

con Lalla Esposito

al pianoforte Antonio Ottaviano

presso la Chiesa di San Rocco a Chiaia

 

Nino Rota, uno dei più grandi compositori del novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini. L’incontro della sua musica con poeti come Amurri, Morante, Wertmuller, Suso Cecchi D’Amico, Testoni, Bonagura, Galdieri. Poche e preziose parole per le sue melodie essenziali e semplici, canzoni popolari e ironiche, dolcemente sentimentali, napoletane. Canzoni per il cinema che indagano i nostri sogni e ne fabbricano altri. La sua magica musica è regalata a noi con leggerezza. Il filo sottile che unisce la magia delle sue note è il materializzarsi dei personaggi dei film che hanno incontrato l’abbraccio della sua musica.

 

Ed ecco che inevitabilmente ci apparirà la figurina di Cabiria perduta nelle sue notti, ma anche la dolce e malinconica Gelsomina o il Tunin di “Film d’amore e d’anarchia”, che disperato racconta la sua inevitabile decisione di assassinare il Duce, i fantasmi femminili che appartengono al sogno di Guido, protagonista di “8 e ½” e ancora le luci e le ombre de “La dolce vita”, le voci del borgo di “Amarcord” ma anche le note di un Oscar negato al grande Rota, quelle de “Il Padrino” e la parentesi di grande televisione con “Il Giornalino di Gian Burrasca”. Tutte queste anime sognanti parleranno e canteranno la musica senza tempo come in un sogno impalpabile, ma che ti resta dentro per sempre, dell’amico magico “Nino”.

18.02 I giorni dell'abbandono

di Elena Ferrante

con Rosaria De Cicco

adattamento e regia Annamaria Russo

al violoncello Monia Massa

disegno luci Amedeo Carpentieri

presso la Cappella dei Musici

 

Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall’umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e la chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé. Comincia a questo punto una caduta rovinosa che mozza il respiro, un racconto che cattura e trascina fino al fondo più nero, più dolente dell’esperienza femminile.

 

Un lacerante viaggio al centro dell’anima, nei gironi infernali delle paure e dell’insicurezza, del dolore e del passato. Le parole delle Ferrante son schegge di vita che dilaniano la carne, frammenti che chiedono voce per ritrovare il senso di un percorso. Per mettere in scena un libro così, non potevamo che affidare ad una sola, potente voce i chiaroscuri di una vicenda che è l’eterna vicenda dell’amore negato.

25.02 Nemesi - Illogic Trio

Lucio D’Amato pianoforte

Francesco Galatro contrabbasso

Ugo Rodolico batteria

presso Chiesa di Santa Caterina da Siena

 

“Nemesi” è un lavoro che sembra essere la colonna sonora ideale per raccontare la storia del “mondo distopico” in cui stiamo vivendo. Finito di registrare appena prima del lockdown 2020, l’album appare come l’esempio perfetto del mito della “chiaroveggenza” che gli artisti veri e sinceri sembrano possedere. I sette brani originali e la cover raccolti in questo album, infatti, erano stati immaginati dalla band come episodi singoli, ma riascoltandoli alla luce della pandemia esplosa immediatamente dopo la fine delle registrazioni, ci si è resi conto del filo conduttore che inconsciamente aveva attraversato tutto il loro processo creativo.

 

La ricerca compositiva e musicale che il Trio ha elaborato in “Nemesi” si sviluppa sulla contrapposizione fra opposti: caos e ordine, maschile e femminile, rabbia e pace interiore, inizio e fine.

18.03 Nerone. Processo a una madre

di Rosario Sparno

con Antonella Romano e Rosario Sparno

 

presso la Biblioteca Alfredo De Marsico

 

“Intendo parlare di Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico.
Nerone. Semplicemente. Non intendo l’assassino. L’incendiario. Non intendo il politico. Intendo l’uomo Nerone. L’uomo che ama. Come un bambino.L’uomo che si incollerisce. Per un niente.”
Agrippina, madre.
Nerone, suo figlio.

 

Il loro volto non si nasconde dagli occhi indiscreti che vogliono sapere la verità, che vogliono ascoltare la storia dimenticata. Le ragioni di entrambi saranno esposte, spiegate, urlate e sussurrate mentre la Storia scorre inevitabile. Nerone ama Poppea. Ne è ossessionato.
“In quanti modi si può gabbare un amante, con quanti mezzi si può aver ragione di lui! A quante moine si ricorre, a quanti scatti d’ira, a quanti strilli!!! Bontà degli dei! Una volta che l’innamorato ha bevuto alla coppa dell’amore e che la bevanda ha raggiunto il fondo del cuore, di colpo è finita per lui, per i suoi averi e per la sua reputazione”.

 

Agrippina sa tutto questo, è lei che ha portato il figlio al potere e non può accettare di essere messa da parte da un figlio capriccioso e innamorato.
Il suo ruolo di madre e donna le impone di agire. A qualunque costo.

25.03 Kosmos Trio

Stefano Falcone pianoforte

Ilaria Capalbo contrabbasso

Giuseppe D’Alessandro batteria

 

presso la Chiesa di San Rocco a Chiaia

 

Evento in collaborazione con la Fondazione Turchini.

 

Il trio definisce un’idea di musica come un’organizzazione di suoni nel tempo, un’urgenza dialettica che fa della prassi estemporanea e della composizione i versanti più arditi. È la combinazione di tre personalità complementari, tre identità musicali dotate di grande forza espressiva che arricchiscono la più classica delle formazioni del jazz di sonorità contemporanee e di elementi di continua novità. Il primo frutto di questo trio organico, raffinato e dal grande dinamismo è un progetto discografico dal titolo Back Home, un lavoro ispirato e dedicato a Lennie Tristano, che include rielaborazioni di brani scritti dal grande pianista e composizioni originali firmate da ciascuno degli elementi.

 

/ essere infiniti nel finito / individuare quella porzione di universo che, da sola, incorniciandolo, lo descriva tutto / essere finiti nell’infinito: questo è Kósmos.

01.04 La neve del Vesuvio

di Raffaele La Capria

con Andrea Renzi

 

presso il Teatrino della Fondazione De Felice, Palazzo Donn’Anna

 

Evento in collaborazione con la Fondazione Ezio De Felice.
Con il contributo di Parallelo41 produzioni.

 

“Ne La neve del Vesuvio lo stile di La Capria raggiunge un vertice di nitore, semplicità e trasparenza. Gli eventi di questo piccolo romanzo di formazione sono le scoperte conoscitive che vanno formando la coscienza di Tonino: da quando scopre di vivere nel tempo a quando scopre di essere uno e distinto e passa dalla pura sensazione alla parola. Una voce adulta racconta il suo sentire bambino e nel tessere il filo del passato e le figure che accompagnano la sua crescita – la madre, il padre, il professor Haberstumpfs – gradualmente Tonino si stacca dal suo mondo infantile e acquisisce la consapevolezza della perdita dell’infanzia e della sua totalità di visione. La voce di La Capria è una musica inconfondibile, ricchissima di infinite sfumature, di umorismo, di acutezze, di sottintesi, di indolenze, di malinconie, di colori. La sfida è darle corpo, abitare quelle parole, indagare i pensieri che vi sono dietro per portare dalla pagina all’oralità alcuni di questi straordinari racconti. La neve del Vesuvio, una neve fugace e meravigliosa come l’infanzia, ci spinge con leggerezza verso un essenziale contatto con la nostra parte infantile, una rara esperienza di equilibrio tra grazia e ragione, tra fantasia e verità.”

 

Andrea Renzi

08.04 Anna Soror

di Marguerite Yourcenar

con Enzo Salomone (voce) e Francesco D’Errico (pianoforte)

 

presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena

 

Il viaggio di una giovane Yourcenar nella Napoli del 1925 genera un racconto retrodatato alla Napoli dei Vicereame aragonese e della Controriforma, denso di contrasti tra luci e ombre, giovinezza, nobiltà, miseria, amore, morbosità; carico di suggestioni visive che rimandano a El Greco e a Caravaggio. La Yourcenar stessa accenna al racconto: “Anna, soror …” è un’opera della giovinezza, ma di quelle che al loro autore rimangono essenziali e care fino alla fine […] riproduce quasi integralmente il testo del 1935, esso stesso quasi identico al racconto scritto nel 1925 da una giovane donna di ventidue anni […] Il titolo è tratto dalle prime due parole dell’epitaffio, fatto incidere da Anna sulla tomba di Miguel”. L’adattamento del testo è concentrato sullo sviluppo della storia fino al mancato compimento dell’atto d’amore, limitandone la narrazione al risvolto tragico generato da questo fallimento. Le musiche dal vivo eseguite da Francesco D’Errico sono tratte dal suo CD dedicato al sesto libro dei madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa; musiche totalmente immerse nella temperatura culturale del racconto della Yourcenar.

 

Enzo Salomone

29.04 Francesco Marziani + Gianni D'Argenzio / Duo

Francesco Marziani (pianoforte)

Gianni D’Argenzio (sassofono)

 

presso il Museo Nitsch

 

Francesco Marziani nasce a Napoli il 09/06/1980.
Primo classificato al “Premio Massimo Urbani” nel 2008, miglior pianista al “premio Jimmy Wood” 2008, nell’ambito della rassegna musicale Tuscia in jazz, primo classificato in due edizioni del “premio incroci sonori” per gruppi musicali, premio come miglior solista al concorso “Baronissi Jazz” 2006, collabora con musicisti come Jesse Davis, Giovanni Amato, John Arnold, Andrea Giuffredi, Flavio Boltro, Walter Ricci, Massimo Moriconi, Massimo Manzi, Aldo Vigorito, Giorgio Rosciglione, Pietro Condorelli, Roberto Gatto. Ha all’attivo numerose incisioni a proprio nome e in collaborazione.

 

Gianni D’Argenzio, sassofonista, flautista e compositore, è attivo sulla scena jazzistica dagli anni ’80, suonando con molti dei più importanti jazzisti campani tra cui Antonio Golino, Antonio Balsamo, Maria Pia De Vito, Franco Coppola, Daniele Sepe, Pietro Condorelli, Antonio Fresa, Lello Panico, i fratelli Farias. È stato animatore di molti gruppi stabili come Campania Felix, Full Force, Campania Jazz Quartet, Sax Maniacs e collaboratore di altre importanti realtà musicali dalla Otto Club Orchestra, la Sunshine Band di Carlo Morelli, l’Orchestra Napoletana del Jazz diretta da Mario Raja. Col “Campania Jazz Quartet” ha vinto il Concorso Nazionale di Gruppi Jazz Emergenti di Forlì nel 1986. Ha al suo attivo partecipazioni a importanti Festival Jazz e realizzazione di CD nonché di colonne sonore.

06.05 Tutta la fortuna del mondo (EVENTO RINVIATO)

di Diego Nuzzo

con Chiara Vitiello e Orazio Cerino

regia di Maurizio Tieri

13.05 Il catalogo

di Angela di Maso

con Imma Pagano, Peppe Carosella e Ciro Zangaro

regia di Imma Pagano

 

presso la Cappella dei Musici

 

Evento in collaborazione con UnderNeaTh.

 

Siamo sicuri che tutto quello che più desideriamo può essere scelto, comodamente, sfogliando un catalogo? Anche le cose più importanti della vita possono essere pre-confezionate e vendute a chi è disposto a pagare il prezzo imposto dall’offerente? Quante volte ci siamo trovati dinanzi a domande di questo tipo e quante volte, forse, abbiamo desiderato di ricevere come risposta un catalogo di tal tipo.

 

In una azienda all’avanguardia si può scegliere il figlio perfetto. È possibile realizzare il sogno di una vita in poco tempo, senza le sfibranti attese della burocrazia. È qui che Rose ed Eric Portman, coppia sterile, si rivolgono per diventare genitori. Ma non hanno previsto l’incontro con Law, un cinico e scaltro addetto alle vendite, che scaverà nel loro intimo fino a smascherare le loro anima e i loro pensieri più bui.

 

Il “Catalogo” su cui è possibile scegliere il figlio ideale, è lo spauracchio con cui Law tiene in pugno fino all’ultimo i Portman, riducendoli a maschere grottesche di loro stessi e di un mondo che vuole tutto perfetto, anche i figli che non esistono.

03.06 The Freedom Suite Revisited

Giulio Martino sax

Marc Abrams contrabbasso

Ferdinando Faraò batteria

 

presso il Complesso Monumentale Vincenziano

 

Concerto conclusivo della stagione 2021/2022

 

Evento in collaborazione con Getta la rete.

 

“GIULIO MARTINO ha un suono secco, diretto, priva di fronzoli, va dritto al cuore della musica e ne racconta la storia. Ha un respiro internazionale, adotta un linguaggio universalmente riconoscibile, metropolitano, al di fuori di schemi propriamente nostrani […] la carriera di Giulio Martino si arricchisce di numerose ed importanti collaborazioni con musicisti italiani e stranieri, su tutti Eliot Zigmud, Steve Smith, Miroslav Vitous, Daniel Humair Dusko Gojkovich, Gene Jackson, Norma Winstone, Peter Herskine, Antonio e Ferdinando Faraò, Luigi Bonafede, Antonio Zambrini e Arrigo Cappelletti. Discografia selezionata: Mysterious (Leo,2011); Blood & Treasure (Estrella Music BMI 2011); Changing Trane (Dodicilune, 2006); Infant Eyes (Music Center, 2006); Duality (Mediterranea Music, 2004)”.
Da “DIZIONARIO DEL JAZZ ITALIANO” di Flavio Caprera (FELTRINELLI)

 

FERDINANDO FARAÒ è nato a Roma nel 1959, batterista, compositore, fondatore e direttore di Artchipel Orchestra, formazione pluripremiata, che ha collaborato con ospiti speciali del calibro di Keith Tippett, Mike Westbrook, Karl Berger, Chris Cutler, Adam Rudolph, Cyro Baptista, Jonathan Coe. Tra le produzioni pubblicate a suo nome segnaliamo le tre suite realizzate in forma di concept album: “Eschersuite”, “Pollocksuite” e “Darwinsuite” dedicate rispettivamente alle opere di M.C.Escher, Jackson Pollock e Charles Darwin. Ha inoltre preso parte in oltre 60 dischi con diverse formazioni, con musicisti italiani, europei e americani, con i quali ha tenuto concerti in diversi paesi nel mondo.

“Negli ultimi anni Ferdinando Faraò è andato via via assumendo un ruolo che pochi batteristi nella storia della musica afroamericana sono stati in grado di sostenere con successo. Quello di leader illuminato, di catalizzatore di talenti, di prolifico compositore, di curioso sperimentatore”.
(Vincenzo Roggero – All About Jazz).

 

MARC ABRAMS contrabbassista nato nel 1958 a New York. Nella sua lunga carriera ha collaborato e inciso con musicisti del calibro di Chet Baker (Timeless Records), Karl Berger (Douglas Music), Paolo Birro, Joe Chambers, Dennis Charles, Kenny Clarke, Gil Evans, AI Foster, Benny Golson, Steve Grossman, Slide Hampton, Eddie Henderson, Keptorchestra con Steve Lacy, Lee Konitz e Joe Lovano. Ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive, festival jazz, concerti e tournée in Austria, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Polonia, Russia, Serbia, Svizzera,Turchia, Stati Uniti, Slovenia, Croazia, Spagna, Israele.