Guy Debord ha dato forma concettuale alla psicogeografia, la disciplina che studia (spesso immaginandolo) l’effetto che i luoghi sono in grado di evocare e costruire nel vissuto e nelle pieghe dell’io individuale.
La formula Wunderkammer combina arte e luoghi sfruttando l’energia generativa delle curve di due movimenti che aspirano all’incontro come momento di sublimazione e completamento: quello degli spettatori, animati dalla tensione alla scoperta, e quella di chi apre i propri spazi, accogliendo nel senso più ampio del termine.
Wunderkammer, un progetto di cultura partecipata, partecipativa e a misura di vissuto quotidiano, è fondato sulla ferma convinzione del ruolo imprescindibile della prossimità, della relazione, del contatto diretto che diventa condivisione, con la cultura a fare da pretesto, motivo ultimo e motivazione aggregante.
In questo senso Wunderkammer è un progetto di innovazione sociale che vive del connubio ibrido e rinnovato in ogni appuntamento tra luoghi, attività culturali, artisti, ospiti, pubblico. Un percorso di cultura vivente in senso letterale, perché vissuta in comune, ispirata alla e dalla tensione legata alla scoperta e riscoperta di luoghi speciali ma spesso trascurati, dimenticati o preclusi. All’inizio di quest’avventura si era partiti con l’idea di scegliere case “di progetto”, importanti, per poi “invadere” creativamente tutti gli spazi che una simile prospettiva è stata in grado di evocare.